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(Maresciallo) SS-Panzer
grenadier 2, SS "DAS REICH" Battaglia NORMANDIA,
agosto 1944 Elaborazione figurino di
produzione, scala 50mm Luglio 2018 |
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LA Divisione
“DAS REICH” nel nord della Francia, agosto 1944 Le
truppe della DAS REICH furono dislocate vicino a Tolosa (FRANCIA) poco prima
del 6 giugno 1944 (D-DAY). Era
una divisione Waffen SS fornita di 2500 mezzi e quasi cento carri armati,
quindi con una capacità d’impatto notevole per la controffensiva contro le
truppe Angloamericane sbarcate a giugno. Quell’estate, per i Tedeschi, non fu facile
raggiungere la NORMANDIA dato che i continui attacchi delle forze partigiane
impedivano la rapida percorrenza verso il nord della FRANCIA. Per
sfuggire ai continui agguati, la divisione si divise in tre gruppi i quali
cercarono di raggiungere separatamente il nord e dare supporto alle truppe tedesche
che già combattevano contro gli Angloamericani. Per la cronaca, comandava la divisione il Gruppenführer Hans Bernard LAMMERDING.
Il Gruppenführer Hans Bernard LAMMERDING, a destra,
ripreso da un cinegiornale dell’epoca nel 1944. Lammerding fotografato nei primi anni ’60 al tempo
delle indagini in merito ai crimini di guerra commessi sotto il suo comando
in Francia (Copyright sconosciuto). Ad
Adolf DIEKMANN comandante del 1° battaglione DER FUHRER, fu assegnato il
compito di portare più corazzati che gli fosse possibile sulla costa
arrivando a TULLE. A BRIVE, un paese in prossimità dell’obiettivo di DIEKMAN,
iniziò un macabro succedersi di esecuzioni di partigiani e civili. Il
corpo di un partigiano francese, Maurice VERNIER, dopo la sua uccisione fu
legato al cofano di un mezzo tedesco e quest’ultimo successivamente fatto
transitare ripetutamente per le vie del piccolo paese; terrificante messaggio
per tutta la popolazione come monito a non collaborare con le forze della
resistenza locale. Nonostante ciò, i partigiani continuarono la
loro opera di sabotaggio e informarono gli Alleati affinché bombardassero la
linea ferroviaria sulla quale viaggiavano i mezzi corazzati destinati alla
DAS REICH. Fu
nella cittadina di ORADOUR SUR GLANE, il 10 giugno del ’44, che la divisione
si macchiò, per mano dell’Untersturmführer Heinz BARTH, della morte di
centinaia di civili; una spietata risposta alle pesanti perdite subite in
seguito agli attacchi aerei e ai sabotaggi locali messi in atto dalla
Resistenza. Con
l’operazione “COBRA”, gli Alleati portarono un duro colpo alla DAS REICH che
perse quasi tutti i carri armati. Solo il 14 agosto alla divisione delle
Waffen SS sarà dato l’ordine di ritirarsi. Dopo la campagna di NORMANDIA, la divisione
combatterà ancora sulla LINEA SIGFRIDO, nella battaglia del BELGIO e sarà
decimata in UNGHERIA nel marzo del 1945. Nessuno dei responsabili, di quegli eccidi
avvenuti in FRANCIA, ne rispose penalmente. Nei
primi anni ’50 il processo a LAMMERDING e ad altri responsabili delle SS e
della GESTAPO si risolse con una amnistia generale. Solo Heinz BARTH fu
processato nel 1981 e condannato. Tra
coloro che furono accusati ma non furono poi condannati vi era Elimar
SCHNEIDER che ritroveremo protagonista tra i famosi scatti della Battaglia
delle ARDENNE. Durante un’intervista televisiva, nel 1982,
egli dichiarò di non aver avuto mai rimorsi, e di non provarne, per essersi
arruolato nella DAS REICH e di aver in parte partecipato alle esecuzioni
capitali ai partigiani e alla popolazione francese. Elimar Schneider
fotografato nei primi anni della guerra e, a destra, durante la Battaglia
delle Ardenne (Copyright sconosciuti). Il
soggetto Dopo molti anni, ho utilizzato il secondo
soggetto di una confezione prodotta da VERLINDEN negli anni ’90. Sono passati
almeno vent’anni dal suo acquisto ma, nonostante ciò, resta una buona base per
un soggetto con indosso una tarnjacken. Qualche piccola modifica e gli ho
dato una nuova vita. Il sottufficiale, da me elaborato e rappresentato,
potrebbe essere stato al comando di una colonna di mezzi corazzati da
trasporto; per tale ragione il suo vestiario è un misto per fanteria e mezzi
corazzati. Le
gambe e le mani le ho sostituite. In particolare le mani sono in parte
riscolpite (i pollici per la precisione)
per poter permettere al soggetto di impugnare il binocolo in modo più
naturale. Purtroppo, con quelle originali, sembrava
che fosse tenuto solo con la punta delle dita… La
mimetizzazione della tarnjacken (giacca
mimetica) è del tipo “foglie di quercia” in versione estiva. Non facile
da dipingere, specie se la scultura ha diverse pieghe in cui dover infilare
la punta del pennello. I
pantaloni erano i classici da carrista neri, opportunamente dettagliati. Il
cappello è l’M43 (Einheitsfeldmütze)
di colore nero utilizzato dai corpi corazzati, qui in una versione
estremamente economica senza la profilatura bianca sopra la testa. Nel
realizzare figurini storici da oltre quarant’anni, purtroppo, alle volte si elaborano
con qualche difetto storico non da poco. E’
successo con questo figurino. Mea culpa. Qui
a fianco, ho messo due foto del dettaglio del colletto della giubba di
ordinanza con le relative mostrine. Appare chiaro che mi ero bellamente
dimenticato di dipingere il profilo del colletto e che serviva a indicare il
grado del sottufficiale. La
morale è semplice: l’uniformologia è un’arte che richiede attenzione e tempo
per i dettagli. La
fretta, nel dipingere i figurini, così come la sicumera uniformologica, nel
determinare questo o quel dettaglio, sono due difetti disdicevoli. https://fr.wikipedia.org/wiki/Massacre_d%27Oradour-sur-Glane |
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